L’INPS sarà in grado di assicurare assegni pensionistici dignitosi nei prossimi anni? Ecco le anticipazioni dall’Intelligenza Artificiale.
Molti lavoratori temono di dover fare i conti con pensioni eccessivamente povere in futuro. I più preoccupati sono i giovani, convinti di poter uscire solo in tarda età dal mondo lavorativo e a condizioni miserevoli.
Per capire se i timori sono fondati, è necessario analizzare l’attuale meccanismo pensionistico e compararlo con le prospettive economiche e demografiche. In che modo tali elementi incidono sui conti pubblici? Le pensioni sono determinate tramite il cd. sistema contributivo, introdotto dalla Riforma Dini del 1995, che tiene conto dei contributi effettivamente accreditati dai lavoratori durante la vita professionale. La somma dei contributi prende il nome di “montante contributivo” ed è oggetto di rivalutazione annuale, a seconda dei dati del PIL.
Al montante, poi, si applicano i coefficienti di trasformazione, in base all’età del contribuente al momento del congedo. A differenza del vecchio sistema retributivo, quello attuale non tiene conto solo degli ultimi stipendi percepiti, ma anche dell’età contributiva. Ma l’INPS sarò in grado di assicurare il pagamento delle pensioni e mantenere la stabilità di tale sistema? Ecco quali sono le previsioni dell’Intelligenza Artificiale.
Crisi del sistema pensionistico italiano: quali soluzioni?
Per capire se sussiste un pericolo per le pensioni, l’Intelligenza Artificiale ha, innanzitutto, analizzato l’incidenza del calo demografico. La popolazione italiana è sempre più anziana e, di conseguenza, ci saranno più pensionati che lavoratori in servizio.
Questo rappresenta decisamente un problema, perché i contributi pagati dai lavoratori servono per finanziare gli assegni pensionistici. Secondo le stime, nel 2025 ci saranno 1,4 lavoratori per ogni pensionato, a dispetto dei 3 lavoratori degli scorsi decenni. Lo Stato, dunque, potrebbe non essere più in grado di pagare le prestazioni a tutti.
Un altro elemento da tenere in considerazione è quello economico. Se l’economia subirà un arresto, anche la rivalutazione dei contributi versati sarà minore e le pensioni avranno un importo più basso. Nel nostro Paese, inoltre, il debito pubblico è ancora elevato e la spesa pensionistica non fa che aggravare tale condizione.
Per mettere al sicuro le pensioni, ci sarà bisogno di riforme incisive. Il Governo, ad esempio, potrebbe modificare l’età pensionabile e introdurre incentivi ulteriori per coloro che scelgono di continuare a lavorare. Si potrebbe, inoltre, favorire la crescita finanziaria, tramite investimenti in ambiti innovativi (come quello tecnologico) e sfruttare l’immigrazione qualificata, per assicurare un numero superiore di lavoratori attivi.
Solo grazie a interventi mirati, secondo l’Intelligenza Artificiale, sarà possibile salvare il sistema pensionistico italiano, ridurre la spesa pubblica e garantire assegni dignitosi a tutti. In caso contrario, le pensioni rischierebbero di ammontare solo a qualche centinaio di euro.