I dipendenti possono contare su una nuova straordinaria agevolazione: un Bonus che consente di risparmiare sulle spese di affitto. Come richiederlo?
Acquistare casa è diventato un’ardua impresa; non solo nelle città, ma anche nei piccoli centri, i prezzi sono saliti alle stelle. Con la riduzione dei Bonus ristrutturazione anche investire in immobili da restaurare è diventato molto costoso. In alcune località, poi, la disponibilità delle case è limitata a fronte della domanda e, soprattutto per coloro che lavorano da poco o che non hanno un impiego stabile, ottenere un mutuo può essere complicato.
Per tali motivi, moltissime persone scelgono case in affitto, con la speranza di risparmiare. Negli ultimi anni, tuttavia, anche i canoni di locazione sono notevolmente aumentati. Secondo una ricerca condotta da Il Sole 24Ore, nella maggior parte delle famiglie, un quarto dello stipendio viene destinato all’affitto. La città in cui si spende di più è Firenze, dove il 46,5% della retribuzione mensile viene impiegata per tali spese, contro il 41,5% di Roma e il 37,4% di Milano.
Si tratta di dati fortemente allarmanti, se si considera anche che in molti sono costretti a trasferirsi in cerca di lavoro. Per alleviare le pene dei fuori sede, il Governo ha stanziato un nuovo Bonus, del valore massimo di 5.000 euro. Scopriamo a chi spetta e come si ottiene.
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto il cd. Bonus affitto da 5.000 euro, destinato ai lavoratori dipendenti neoassunti, che trasferiscono altrove la propria residenza. L’obiettivo del provvedimento è assicurare maggiore flessibilità al mercato del lavoro.
I requisiti per beneficiarne sono i seguenti:
La normativa, inoltre, prevede l’invio di una specifica documentazione al datore di lavoro. Nel dettaglio, i dipendenti interessati devono esibire l’autocertificazione attestante il luogo di residenza nei sei mesi antecedenti la stipula del contratto di lavoro e il contratto di locazione e la ricevuta delle spese di affitto sostenute.
Il datore di lavoro potrà scegliere se rimborsare i canoni di locazione o versare le spese e gli oneri accessori direttamente al dipendente. Il Bonus non concorre alla formazione del reddito da lavoro e, di conseguenza, è esente da IRPEF. Ricordiamo, infine, che l’agevolazione economica può essere riconosciuta soltanto per i primi due anni di lavoro.
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