I contribuenti debitori che non hanno aderito alla Rottamazione possono ottenere tagli sulle cartelle esattoriali con queste fantastiche alternative.
Negli ultimi anni, complice la progressione della crisi economica, sempre più contribuenti hanno contratto debiti con il Fisco e sono stati destinatari di cartelle esattoriali. Per tutelare i soggetti fortemente in difficoltà, i Governi hanno sempre previsto sanatorie, rottamazioni e condoni.
Lo strumento più conveniente è la sanatoria, perché consente di annullare definitivamente i debiti con l’Agenzia delle Entrate, ma anche la rottamazione è particolarmente amata, perché prevede la facoltà di pagare in maniera rateizzata e suddividere gli importi dovuti negli anni. Il beneficio, inoltre, solleva gli interessati dalla corresponsione delle sanzioni, degli interessi e degli aggi di riscossione.
L’ultima possibilità di saldare i debiti in maniera agevolata è stata offerta dalla Rottamazione quater, a cui hanno aderito in centinaia. Ma l’esonero dalle sanzioni e dagli interessi può essere ottenuto anche in altri modi. Vediamo quali sono e quali vantaggi assicurano.
Sgravio totale o parziale delle cartelle esattoriali: i vantaggi sono incredibili
Non tutti sanno che anche le cartelle esattoriali si prescrivono, nel termine di dieci anni. Il concessionario, dunque, han dieci anni di tempo per pretendere il pagamento. Le sanzioni e gli interessi, tuttavia, hanno una scadenza più breve. Ad esempio, per le cartelle relative all’IRPEF, si prescrivono in cinque anni.
I contribuenti, inoltre, possono beneficiare dello sgravio parziale, che permette di versare soltanto la somma corrispondente al tributo o all’imposta dovuti. Questo meccanismo è stato approvato anche dalla giurisprudenza, con l’ordinanza della Corte di Cassazione n. 4960 del 26 febbraio 2024. Attenzione, però, perché lo sgravio parziale non opera in maniera automatica, ma va sempre richiesto dal contribuente interessato.
Ancora più vantaggioso è lo sgravio totale delle cartelle esattoriali, ottenibile quando l’interessato considera infondata la richiesta di pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate. Tale strumento è finalizzato al riesame della cartella ai fini dell’annullamento in autotutela.
Le ipotesi tipiche per le quali si può fruire dello sgravio totale sono specificate sul sito dell’Agenzia delle Entrate e sono le seguenti:
- pagamento compiuto prima della formazione del ruolo;
- provvedimento di sgravio emesso dall’Ente creditore;
- prescrizione o decadenza prima della data di esecuzione del ruolo;
- sospensione amministrativa dell’Ente creditore;
- sospensione giudiziale;
- sentenza di annullamento totale o parziale della pretesa dell’Ente creditore.
I contribuenti interessati devono inviare domanda all’Agenzia delle Entrate, entro 60 giorni dalla notifica della cartella esattoriale. L’Ente, poi, avrà 10 giorni di tempo per informare l’Ente creditore originario. Se intercorrono 220 giorni senza una risposta, la cartella può essere completamente annullata.