Come ad ottobre, anche a novembre potrebbe esserci la sospensione dell’Assegno di Inclusione per tantissimi beneficiari. Per quale motivo?
Tantissimi titolari del nuovo Assegno di Inclusione (la misura sostitutiva del Reddito di Cittadinanza) hanno dovuto fare i conti con la sospensione del sussidio. Lo scorso mese, infatti, hanno ricevuto comunicazione della circostanza che la loro domanda fosse passata da “accolta” a “sospesa per accertamenti“.
Non tutti, però, hanno capito le motivazioni alla base del mancato pagamento e, al riguardo, sussistono ancora tantissimi dubbi. Le ipotesi per le quali potrebbe verificarsi l’interruzione sono molteplici e nascono quasi sempre da inadempimenti; vanno, dunque, adeguatamente analizzate, affinché gli interessati correggano gli errori.
Molto spesso, i titolari dell’Assegno di Inclusione omettono di comunicare all’INPS eventuali variazioni del nucleo familiare o della propria condizione reddituale. Ma esiste anche un altro caso di sospensione dell’agevolazione, legato a una questione molto delicata e importante. Scopriamo di cosa si tratta.
I beneficiari dell’Assegno di Inclusione che rischiano di non ricevere la prestazione a novembre sono coloro che devono sottoporsi a visita con i servizi sociali del Comune di residenza. Dopo 90 giorni dal primo appuntamento, infatti, tali soggetti devono ripresentarsi, al fine di confermare la situazione di bisogno.
Si tratta di un’operazione obbligatoria e chi non adempie può incorrere nella sospensione dell’Assegno. Per consentire la corretta comunicazione tra INPS e servizi sociali, è stata predisposta la piattaforma GEPI, un’applicazione pensata per agevolare il lavoro degli assistenti sociali nella valutazione e nel controllo delle condizioni per il riconoscimento dell’Assegno di Inclusione.
La piattaforma, tuttavia, è stata avviata in ritardo e così, è slittata anche la visita dinanzi ai servizi sociali. Di conseguenza, molti beneficiari non hanno rispettato la scadenza fissata dalla legge (ossia il 31 ottobre) e hanno ricevuto comunicazione relativa alla sospensione del sussidio per il mese di novembre.
Il problema è che i titolari dell’Assegno non sono stati adeguatamente informati sull’obbligo di presentarsi a visita e lamentano il mancato rispetto dell’obbligo di convocazione. Sfortunatamente, la normativa in materia di Assegno di Inclusione non stabilisce alcun dovere per i servizi sociali di comunicare agli interessati la data della visita. Spetta ai percettori del sussidio, dunque, ricordare di adempiere ogni 90 giorni, per non rischiare la sospensione.
Alla luce di tali considerazioni, ricordiamo ai nostri Lettori di controllare la data dell’ultimo accertamento con gli assistenti sociali e di provvedere immediatamente nel caso di omissione. Nell’ipotesi di eventuale sospensione nel mese di novembre, basterà fissare l’accertamento e vedere, dopo pochi giorni, lo stato della domanda per l’Assegno da “sospesa per accertamenti” ad “accolta“.
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