I contribuenti potranno risparmiare sulle spese per le visite nutrizionali grazie a un’imperdibile agevolazione.
Negli ultimi anni, la politica si è mostrata particolarmente attenta alla salute dei cittadini, istituendo una serie di agevolazioni economiche finalizzate a ottenere risparmi sui costi di visite ed esami. Una delle misure che ha riscosso maggior successo è stato il Bonus Psicologo.
Grazie a tale agevolazione, tantissime persone hanno iniziato a prendersi cura della propria salute mentale, senza dover affrontare spese esorbitanti. Ma, di recente, è cresciuto anche l’interesse per il benessere fisico, ragion per cui in molti si chiedono se esista un’agevolazione che consenta di ottenere dei risparmi anche per le consulenze rese da nutrizionisti, per coloro che seguono diete e piani alimentari.
La preoccupazione per un’alimentazione corretta e sana è sintomo della voglia di dedicarsi a una vita migliore e prevenire numerose patologie metaboliche. Per incentivare una platea sempre più folta di persone a prendersi cura del proprio corpo, è attiva una vantaggiosa misura, che permette di risparmiare un bel po’ di soldi spesi per le consulenze nutrizionali. Vediamo di cosa si tratta.
La Legge di Bilancio 2025 ha confermato il Bonus Psicologo e la possibilità di accedere a sgravi e detrazioni per le spese sanitarie. In realtà, non esiste uno specifico beneficio economico rivolto solo a coloro che sostengono spese nutrizionali.
I contribuenti possono detrarre tale spese tramite la Dichiarazione dei Redditi, specificando l’importo della parcella del nutrizionista nelle spese mediche detraibili al 19%. Sebbene non si tratti, al pari del Bonus Psicologo, di un contributo diretto, assicura ugualmente un vantaggio economico.
La detrazione spetta sull’importo netto speso e, anche per essa, vale la regola della franchigia di 129,11 euro per l’anno di imposta di riferimento, come per tutte le altre spese sanitarie. Per ottenerla, non è obbligatoria alcuna prescrizione medica, ma basta conservare e inserire le fatture emesse dal nutrizionista.
Attenzione, però, perché è necessario che i pagamenti avvengano con strumenti tracciabili, come bancomat, carte di credito, assegni o bonifici bancari. Si possono detrarre le spese nutrizionali pagate in contanti soltanto per le prestazioni rese da una struttura sanitaria pubblica o una struttura privata accreditata presso il Servizio Sanitario Nazionale.
In ogni caso, consigliamo ai Lettori di contattare sempre un commercialista o un CAF prima di inviare la Dichiarazione dei Redditi, perché i professionisti possono offrire validi consigli su come ottenere in maniera sicura le detrazioni, chiarendo eventuali dubbi sulla documentazione da conservare e presentare.
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