3 errori da evitare in vista del pagamento IMU di dicembre: la guida per scongiurare sanzioni dal Fisco

Si avvicina la scadenza del saldo IMU. Ecco le regole per compilare correttamente il bollettino ed evitare ripercussioni fiscali.

Sta per arrivare il 16 dicembre, ossia la data ultima per il pagamento del saldo IMU 2024. L’adempimento, come ogni anno, dovrà avvenire nel rispetto di precise regole, per evitare problemi con l’Agenzia delle Entrate.

saldo IMU
Entro il 16 dicembre dovrà essere pagato il saldo IMU (monasterodicairate.it)

Innanzitutto, per le aliquote di riferimento, bisognerà prendere in considerazione quelle del 2024, a differenza dell’acconto dello scorso 16 giugno, per il quale sono state applicate le aliquote relative all’anno 2023. Le percentuali per il saldo sono state pubblicate sul sito del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Entro il 14 ottobre, infatti, i Comuni dovevano inserire i nuovi regolamenti per il pagamento dell’imposta all’interno del portale del Federalismo Fiscale. La determinazione dell’importo da pagare dovrà avvenire in base alla rendita catastale degli immobili, rivalutata del 5% e moltiplicata per un coefficiente legato alla categoria catastale dell’immobile. A tale base imponibile, poi, verranno applicate le aliquote IMU.

Affinché tutti i contribuenti possano adempiere in maniera corretta, vi mostriamo quali sono gli sbagli più frequenti nella compilazione del Modello F24 o nella determinazione della somma da pagare.

Errori saldo IMU: i 3 più comuni che potrebbero causarti enormi fastidi

Ogni anno, i Comuni hanno la facoltà di cambiare le aliquote IMU. Se gli Enti Locali non inseriscono i nuovi parametri sul portale del Federalismo Fiscale, per il saldo varranno le aliquote dell’anno precedente, ossia quelle già utilizzate per l’acconto. Di conseguenza, acconto e saldo avranno lo stesso ammontare, suddiviso al 50% per ciascuna rata.

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Quali sono i 3 errori da non commettere per il pagamento del saldo IMU? (monasterodicairate.it)

Dal 2025, nel caso in cui manchi una delibera comunale, varranno le cd. aliquote base, fino all’approvazione della delibera da parte del Comune. I contribuenti, dunque, devono informarsi sulla corretta percentuale dell’imposta.

Per evitare problemi, inoltre, è essenziale compilare il maniera dettagliata il Modello F24 per il pagamento dell’MU. Gli errori più diffusi sono quelli che riguardano:

  • il codice catastale del Comune nel quale si trova l’immobile per il quale si paga l’IMU;
  • il codice tributo, che varia a seconda che si tratti di acconto o saldo;
  • l’anno di riferimento.

Per il versamento della seconda rata, inoltre, è essenziale barrare la casella “Saldo. Occhio anche a un possibile errore di calcolo dell’ammontare dell’imposta. Questo accade, ad esempio, quando viene inserito un calore catastale non aggiornato o quando vengono applicate aliquote inesatte.

In base a quanto stabilito dalla Circolare n. 1/DF del 18 marzo 2020 del Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’IMU va pagata in maniera proporzionale ai mesi dell’anno per il quale è stato posseduto l’immobile. I mesi per i quali il possesso è durato per un periodo superiore alla metà dei giorni che lo costituiscono viene calcolato per intero.

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