I permessi 104 potrebbero essere a rischio a causa di un’insufficiente copertura economica. La notizia ha sconvolto centinaia di lavoratori.
I permessi 104 sono una fondamentale agevolazione, riservata ai lavoratori dipendenti (pubblici e privati) che svolto il ruolo di “caregivers“, ossia prestano assistenza costante e continuativa a familiari disabili gravi.
Il beneficio consente di usufruire di tre giorni di permesso retribuito al mese, suddivisibili anche in ore. In questo modo, gli interessati possono adattare la propria vita lavorativa alle esigenze delle persone che assistono. Si tratta di un vantaggio significativo, se si pensa che ormai in quasi tutte le famiglie i membri sono impegnati con il lavoro e non possono dedicarsi esclusivamente alla cura dei bisognosi.
Negli ultimi anni, il numero di domande di permessi 104 è notevolmente aumentato, passando dallo 0,26% al 2,3%. Il motivo principale risiederebbe nell’invecchiamento della popolazione e, dunque, nell’incremento di anziani che necessitano di essere accuditi. Col passare del tempo, infatti, peggiorano le condizioni di salute e si va incontro a gravi limitazioni non solo motorie ma anche cognitive. L’aumento delle domande per i permessi 104, tuttavia, nasconde una preoccupante insidia, che potrebbe costringere la politica a intervenire per modificare i requisiti per il riconoscimento del beneficio lavorativo. Facciamo il punto della situazione.
Come abbiamo evidenziato, i permessi 104 consentono ai familiari lavoratori di persone affette da disabilità grave di conciliare lo svolgimento dell’attività lavorativa con le esigenze di cura e, dunque, di gestire in maniera più efficace e serena i rapporti familiari.
Nonostante si tratti di un diritto imprescindibile, negli ultimi tempi stanno sorgendo una serie di problematicità, alla luce soprattutto dell’aumento delle richieste di permesso. Molti datori di lavoro hanno segnalato difficoltà nella gestione delle istanze, a causa dell’impossibilità di sopperire alle assenze dei dipendenti. Il fenomeno investe specialmente le piccole aziende, che temono di andare incontro a un vero e proprio blocco delle attività.
Le domande dei permessi 104, destinate a crescere nei prossimi anni, potrebbero mettere in crisi il sistema aziendale e previdenziale, costringendo il legislatore a correre ai ripari riformando l’attuale normativa. Una soluzione efficace potrebbe essere il rafforzamento delle politiche di welfare aziendale, da integrare alla concessione dei permessi retribuiti. Potrebbe, ad esempio, essere concesso ai caregivers il lavoro flessibile oppure lo smart working, in modo tale da ridurre le assenze e assicurare, allo stesso tempo, maggiore autonomia ai dipendenti.
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