Scopri come ricevere fino a 3.180 euro e beneficiare per sempre di una straordinaria prestazione economica.
Il nostro ordinamento prevede una serie di prestazioni in favore dei familiari superstiti di un lavoratore o un pensionato deceduto, per evitare che alla morte di una persona cara possa seguire anche una perdita economica.
Gli stretti congiunti superstiti (ossia il coniuge e i figli e, solo in mancanza di questi ultimi, fratelli, sorelle e genitori) diventano destinatari di un assegno mensile, a seconda della condizione del deceduto. Nel dettaglio, si parla di:
- pensione di reversibilità, nel caso in cui il deceduto fosse titolare di una pensione diretta;
- pensione indiretta, se il deceduto era ancora in sevizio ma aveva maturato un determinato requisito contributivo;
- indennità per morte, se il deceduto non aveva raggiunto i presupposti per la pensione indiretta.
In alcuni casi, però, i coniugi hanno diritto a un ulteriore trattamento del valore di 3.180 euro, che si aggiunge alla reversibilità. Vediamo quali sono i motivi della sua erogazione e quali requisiti bisogna possedere per riceverlo.
Assegno fino a 3.180 euro: a chi spetta e come si richiede? I dettagli
I percettori di pensione di reversibilità possono richiedere anche il cd. assegno di vedovanza. La misura è riservata ai coniugi superstiti di un lavoratore dipendente, pubblico o privato, o autonomo iscritto alla Gestione Separata INPS. Non ne hanno diritto i vedovi di lavoratori autonomi iscritti a una Gestione Speciale INPS, come ex artigiani, commercianti, mezzadri e coloni.
La normativa, poi, prevede che i beneficiari dell’assegno di vedovanza debbano essere invalidi civili al 100% e possedere l’inabilità al lavoro oppure la titolarità dell’indennità di accompagnamento. La prestazione, dunque, viene riconosciuta esclusivamente ai vedovi che si trovano in una forte condizione di svantaggio, perché affetti da grave disabilità fisica o psichica.
È, infine, previsto un ulteriore requisito reddituale. In particolare, i titolari di assegno di vedovanza devono avere un reddito inferiore a 32.148,88 euro. Per coloro che hanno redditi inferiori a 28.659,42, l’ammontare della prestazione ammonta a 19,69 euro. La somma, invece, sale fino a 52,91 euro per i redditi compresi tra 28.659,42 e 32.148,88 euro.
Il beneficio non viene accreditato in automatico, ma è necessario che gli interessati presentino apposita domanda, in modalità telematica (tramite il sito ufficiale dell’INPS), oppure tramite l’ausilio di un Patronato. La richiesta può essere effettuata contemporaneamente a quella per la pensione di reversibilità; per gli aventi diritto che non ne hanno mai fruito, è possibile ottenere fino a cinque anni di arretrati. Tenendo presente che l’importo massimo del sussidio è di circa 53 euro al mese, se moltiplicato per cinque anni, consente di ricevere una somma molto consistente, pari a 3.180 euro.