Alcune Regioni hanno deciso di limitare l’utilizzo di stufe e camini, per ridurre l’inquinamento nell’aria. Ecco cosa prevedono le nuove regole.
Brutte notizie per gli abitanti di alcune Regioni, costretti a fare i conti con rigide limitazioni all’accensione di stufe e camini. In alcuni casi, infatti, si rischiano multe fino a 5.000 euro per chi si avvale di generatori di calore con bassa classe emissiva.
Il provvedimento è stato inevitabile nelle aree in cui, durante i mesi invernali, si registra una pessima qualità dell’aria a causa dell’uso massiccio degli impianti di riscaldamento. Le regole variano da Regione a Regione, ma le sanzioni sono molto salate in tutta Italia; vanno, infatti, da un minimo di 500 euro a un massimo di 5.000. In alcuni casi, però, si offrono anche incentivi economici per acquistare nuovi impianti e sostituire quelli vecchi e inquinanti. Ma vediamo, nel dettaglio, quali sono le zone in cui sarà più complicato accendere stufe e camini.
Divieto all’accensione dei camini e delle stufe: le decisioni delle varie Regioni
La maggior parte delle Regioni del Nord Italia ha predisposto regole molto rigide per l’accensione degli impianti di riscaldamento. Le norme più restrittive sono quelle della Lombardia, dove si rischiano multe fino a 5.000 euro se si accendono caminetti, stufe e termostufe a legna con una classe emissiva inferiore a 4 stelle.
Per le stufe a pellet sotto i 35 kW di potenza, invece, è necessario comprare un combustibile certificato classe A1 UNI EN ISO 17225-2. Dal 15 ottobre 2024, per le nuove installazioni degli impianti di riscaldamento dovranno essere seguite le seguenti direttive imposte dal Piano Regionale degli Interventi per la Qualità dell’Aria:
- nei Comuni sopra i 300 metri sul livello del mare, i generatori dovranno appartenere a una classe non inferiore a 4 stelle ed emettere polveri sottili non superiori a 20 mg/Nm3;
- nei Comuni sotto i 300 metri sul livello del mare, i generatori dovranno appartenere a una classe non inferiore a 4 stelle ed emettere polveri sottili non superiori a 15 mg/Nm3 e COT non superiori a 35 mg/Nm3.
In Veneto, invece, è vietata l’installazione di generatori con meno di 3 stelle e l’utilizzo di quelli con una classe inferiore a 2 stelle. In Emilia-Romagna, è represso l’uso di caminetti e stufe di classe 1 e 2 stelle nelle abitazioni che si trovano sotto i 300 metri di altitudine e nei Comuni in cui il tasso di inquinamento dell’aria è maggiore.
In Piemonte, non si possono installare generatori di calore a biomassa con potenza inferiore a 35 kW e con meno di 3 stelle, mentre in Toscana vige l’obbligo di registrare caminetti e stufe alimentati a biomasse.