Il Governo sarebbe pronto a riconoscere un Bonus da 1.500 euro a centinaia di studenti. Quali saranno i requisiti per ottenerlo?
Cresce l’attesa per l’approvazione della Legge di Bilancio 2025, perché potrebbero essere introdotte una serie di novità significative per le famiglie. Dal prossimo anno, infatti, potrebbero essere attivi diversi Bonus e agevolazioni, soprattutto per i nuclei con figli a carico.
Una delle proposte avanzate dal Governo è diretta ai giovani studenti e prevede il riconoscimento di un voucher del valore massimo di 1.500 euro, per finanziare le attività culturali e promuovere la crescita intellettuale dei ragazzi.
Il progetto è stato stilato da Fratelli d’Italia e contempla, per il 2025, lo stanziamento di 16,5 milioni di euro, che potrebbero diventare 65 milioni nel 2026. Scopriamo chi potrà usufruire del beneficio economico e quali sono i presupposti per il riconoscimento.
Il Governo starebbe pensando di attribuire un Bonus da 1.500 euro agli studenti iscritti presso le scuole private paritarie. Tali istituti, infatti, hanno spesso rette eccessivamente onerose per le famiglie. Il beneficio verrebbe erogato sotto forma di voucher, con un ammontare variabile in base alla condizione economica del nucleo familiare dello studente.
In particolare, è richiesto un ISEE inferiore a 40 mila euro e minore sarà il reddito, maggiore sarà l’ammontare del Bonus. I destinatari saranno gli studenti di scuole primarie, secondarie di primo grado e del primo biennio delle secondarie di secondo grado paritarie.
La proposta di introdurre il Bonus destinato agli studenti delle paritarie ha sollevato una serie di polemiche e perplessità, perché rappresenterebbe un grave affronto all’istruzione pubblica.
Per il Movimento 5Stelle, ad esempio, la misura aggraverebbe la situazione del precariato tra il personale docente e incentiverebbe il tasso di abbandono scolastico negli istituti pubblici. Per alcuni, inoltre, il provvedimento sarebbe incostituzionale, in quanto lesivo dell’art. 34 della Costituzione. Tale norma prevede che “la scuola è aperta a tutti” e che la Repubblica si impegna per assicurare agli studenti privi di mezzi economici il diritto all’accesso ai più alti gradi dell’istruzione, tramite la predisposizione di borse di studio, assegni alle famiglie e altri sussidi.
L’introduzione di un Bonus per gli iscritti presso gli istituti paritari sarebbe in contrasto con i principi costituzionali di uguaglianza. La scuola pubblica sta già attraversando una profonda crisi strutturale e organica e, dunque, sarebbe molto pericoloso penalizzarla ulteriormente, a vantaggio del settore privato. Nel nostro Paese servirebbero dapprima concrete proposte di potenziamento del sistema scolastico pubblico.
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